martedì 12 maggio 2009

giorno 1872

...periodaccio... zero voglia di far nulla, zero entusiasmo, scazzo a livelli astronomici. non riesco ancora a capacitarmi che la nonna non c'è più. se chiudo gli occhi mi sembra di vederla ancora:
lei mentre legge il giornale,
lei che si annoda quel fazzoletto azzurro in testa prima di andare a dormire,
lei che rigira la polenta,
lei che cammina con la sua postura diritta ed orgogliosa,
lei che stende con pazienza e dedizione la pasta all'uovo per fare i ravioli,
lei che mi dice che sembro una buffona con i pantaloncini a quadri,
lei che mi porta il latte con il miele e la grappa perchè io guarisca più in fretta,
lei che è così forte.
mi sembra di risentire la sua voce e la ripeto dentro di me per non dimenticarla mai, mai, mai. ripenso all'ultima volta che l'ho abbracciata, che non l'avrei lasciata più. ero convinta che l'avrei rivista la prossima estate. invece non la rivedrò più. ma non riesco a crederci, non riesco a capacitarmi che affacciandomi al balcone della sala non la vedrò alla finestra, non correrò da lei, non starò più ore a raccontarle della mia vita, della strada che hanno preso le mie amiche.
credevo che il funerale mi avrebbe resa più consapevole. l'ho vista nella bara, con la pelle più candida del solito, la morte le ha cancellato ogni ruga dal volto serenissimo, la corona del rosario che stringeva già fra le dita quando è arrivata l'ambulanza. ho accarezzato e baciato la sua pelle cerea e fredda come il marmo, ho tenuto stretta la fede che le hanno sfilato dall'anulare. ma ancora non ci credo...

giovedì 7 maggio 2009

6 maggio

nonna, l'ultima volta che ti ho vista ti avevo promesso che sarei tonata a trovarti quest'estate... ma tu non mi hai aspettata. e resto sola con un pugno di ricordi: la marmellata che stendevi su una fetta di pane per la merenda, la tua sagoma mentre rammendavi qualche calzino davanti alla porta-finestra del balcone, immersa nella luce di un silenzioso pomeriggio estivo, le notti insonni passate a vegliare sulla tua solitudine... e mi pento di non averti scritto più lettere, di non esserti stata più vicina nonostante questa lontananza, di non averti salutata come alla fine di un capitolo...