mercoledì 24 luglio 2013

giorno 3404

Sono appena tornata a casa. Sono stata qualche giorno a casa dei miei. Mi sono presa qualche giorno di pausa (non avevo turni al lavoro) per staccare la spina, rivedere vecchi luoghi e vecchie amicizie, tornare più carica di prima.
Ogni tanto un brainstorming ci vuole.
Sono (quasi) riuscita ad organizzare una serata al femminile con Serena, Marina e Sara, come ai tempi del liceo. E in effetti era dal dicembre del nostro primo anno di università che non ci ritrovavamo tutte assieme. Peccato solo che io avevo programmato anche di cenare assieme, ma Serena ha cenato a casa, Sara ha preferito raggiungerci con calma e così la cena era solo tra me e Marina! E'stata comunque una bella serata. Ho saputo che anche Marina si sposa, sebbene non a breve.
E poi ho rivisto per ben due sere Alessandra, ben felice che stia realizzando il suo sogno, e Claudia, che finalmente ha trovato un po' di serenità.
Silvia l'ho vista soltanto una sera (ubriaca lei e io per la strada) e per un pomeriggio, non ha parlato molto, mi è parsa distante. Mio fratello lasciamo perdere...E' caduto dal pero "ma davvero? c'è mia sorella a casa?non lo sapevo, non me l'avevate detto!". Se mi rispondessi quando ti telefono forse l'avresti saputo. E a tal proposito: "ma ce l'hai con me? non mi chiami più...". Certo, non ti telefono più perchè non ci vuole un premio Nobel per la pricologia e la comunicazione per capire che se non rispondi e non provi a richiamarmi MAI evidentemente è perchè non mi vuoi parlare e di cosenguenza è inutile richiamarti.
Tirando le somme sono tornata rinvigorita e con qualche buon proposito, che in realtà sono i soliti famigerati buoni propositi che mi pongo:
1) trascorrere più tempo con il biotecnologo. Non viviamo ancora assieme, e appunto per questo dovremmo cogliere ogni occasione per stare assieme, mangiare assieme, dormire assieme. Mi è mancato davvero molto. Ho anche ripensato ai primi tempi in cui stavamo assieme, a quando uno dei due andava da qualche parte e portava sempre qualcosa, anche solo un piccolo pensierino. Infatti gli ho comprato qualcosa. Non a caso sono la sua shopping assistant. Prego solo che la taglia gli vada bene.
2) Trascorrere più tempo con gli amici. Stare assieme, ascoltare, voler bene.
3) Capire chi merita il mio tempo e le mie energie (riguarda in parte anche il punto 2). Su questo ho riflettuto vedendo il comportamento di Silvia e di mio fratello. Non importa. Non meritano. Passiamo oltre.E' bello donarsi, ma solo quando chi ti sta di fronte è disposto a ricevere.
4) Trascorrere più tempo per me. Volermi bene, curarmi. Che un po' rifinisce nel punto 5:
5) Tornare a fare più attività fisica. Tornato il grande caldo non sono più andata a correre: la sera lavoro e la mattina non riesco ad alzarmi quando l'aria è abbastanza fresca. Ma posso ripiegare sulla MTB!
6) Ragionare di più sulle cose e sui vestiti. Mi hanno portata da Taglio Avion, come mi ero ripromessa. Non avevano gilet da donna, e mi andava bene solo uno da bambino di 12 anni. Mi hanno fatto scegliere i tessuti che volevo, e la sarta ha anche preso le misure per stringermelo un po' al torace. Sono i vestiti che devono essere fatti per noi, non viceversa. E se uno non sta bene, o ha qualcosa che non piace merita solo di rimanere sullo scaffale del negozio. Oltre al fatto che è meglio spendere qualcosa di più per capi di qualità piuttosto che prendere un gran numero di vestiti che dopo poco si scuciono e si smontano.

venerdì 12 luglio 2013

giorno 3392

Dopo molti mesi ho ripreso a leggere un libro ("di lettura", perchè altri come il Five Minutes, Diagnostica di laboratorio e prontuari vari li ho sempre tra le mani): Avere o Essere, di Erich Fromm.
Questo l'ho proprio comprato, perchè sono della filosofia di comprare solo libri che piacciono. E' secondo me inutile comprare un libro mai letto, leggerlo, e tenersi 'sto schifo nella libreria. A maggior ragione adesso, che vivo in questa mini-abitazione con due cani e un gatto, e ho una camera da letto grande quanto una gabbia di coniglio.
"Avere o Essere" l'ho letto la prima volta quando ero giovane e liceale. Vivevo in un'afosa cittadina nel bresciano, prendevo sempre libri in prestito in biblioteca, provavo un piacere infinito a vedermeli sul comodino accanto al letto, a vedere sempre più riempita la mia tesserina dei prestiti, a passeggiare fino alla biblioteca, che allora si trovava in una vecchia villa che ancora conservava le carte da parati e le librerie in vecchio legno scuro. La Bellezza era nell'aria.
Questo libro mi era piaciuto, per la precisione è uno dei miei libri preferiti. Mi piace Fromm, infatti ho letto anche altri suoi libri. Mi piace la fuga dal consumismo dissennato, la ricerca di una spiritualità superiore e laica, svincolata da qualsiasi religione che, inevitabilmente, corrompe. E in questo periodo avevo proprio bisogno di spiritualità, di ritrovare la giusta dimensione delle cose. Da quando ho un lavoro e uno "stipendio" che mi permette anche di mettere da parte qualche soldo ho iniziato a togliermi degli sfizi. Prima ero una studentessa squattrinata e non mi permettevo di certo di comprare un paio di decolleté da 90 euro, non a caso le scarpe con cui mi sono laureata erano a dir poco di cartone, pagate 20 euro o giù di lì. Adesso certe cose me le posso permettere serenamente, va benissimo spendere un po' di può per avere degli oggetti di migliore qualità e presumibilmente più duraturi, però realizzo che la situazione mi sta sfuggendo di mano.
E' insano vederli come premio per aver lavorato tanto, tanto più che svolgo il lavoro che desideravo fare fin da quando ero una bambina dell'asilo. Ok, a volte è pesante sopportare certi proprietari e ingoiare tanti rospi, però degli oggetti non possono essere un surrogato del tempo che vorrei avere per me, da passare a casa, accanto alle persone e agli animali che amo.
E' insano sentirsi frustrati non trovando l'oggetto che desidero (sebbene voi che producete abiti dovreste sapere che avete rotto il cazzo con questi modelli a sacco o svasati a vita alta che paio al terzo mese di pregnancy... ma fate qualcosa di carino!).
Vorrei tornare a vivere nella modalità dell'Essere, dove tutto ha un senso e tutto ha l'importanza che merita.