giovedì 26 giugno 2014

Giorno 3773

Di come ho deciso di andare in vacanza con i cani.

Ho smesso di tollerare il caldo e ho deciso: quest'anno montagna. Con I cani.
Sterminati prati verdi per camminare e correre. E cacche. Tante cacche. Di tanti animali. Che a India e Hippy piacciono un casino.

Poi ecco la nota dolente: la ricerca dell'albergo.
Almeno booking.com ha il filtro “animali ammessi”, quindi una buona scrematura si é fatta. Ma non pensiate che sia finita qui. Scartate le bettole e quelli che per 3 notti chiedono un rene e vostra madre dovrete contattare gli albergatori e chiedere conferma sul fatto che accettino animali e su quanta pecunia pretenderanno per ciò.
Quindi incontrerete 4 categorie di albergatori:
1) Quelli che “sì, accettiamo cani, ma solo al di sotto dei 3 kg”. Praticamente solo pantegane con problemi di tiroide.
2) Quelli che “sì, ma alla modica cifra di 270 euro a pelo al giorno” perché pisciano sui letti. Hem....quelli si solito si chiamano bambini.
3) Quelli che barely hanno mai visto un cane, forse in fotografia:  “ma com'é fatto? sono abituati a dormire al chiuso?”. Ho detto cani, non alpache.
4) Quelli che se ti capitassero in sala d'attesa al lavoro vorresti scappare dalla finestra del bagno “sìììììì!!! del pelosetti! Faranno amicizia con il mio cane ed il mio gatto! Per loro il soggiorno é gratuito!”, invece vedi le loro e-mail come un miraggio nella valle di lacrime del mancano-tipo-venti-giorni-alle-ferie-e-cazzo-io-non-ho-ancora-organizzato-niente.

Anyway alla fine abbiamo rinunciato alla Val di Fassa (sob!) e ripiegato sulla Val di Sole, che inizialmente mi lasciava perplessa quanto un paesino sfigato di una bassa valle bresciana. Poi però ho guardato le Dolomiti del Brenta, il Parco Nazionale dello Stelvio e mi sono convinta che forse non é così male. Certo, Canazei é n posto bellissimo la prima volta che lo vedi, con la neve e le lucine come Natale. Lo vedi la seconda volta e bon, la terza e bon, la quarta ti sei anche rotta I coyoti di 'sta pacchianata finta come le tette della sciura Susanna.

martedì 10 giugno 2014

giorno 3727

27
Here we are.
Mi sono presa una giornata libera, tutta per me. Un'ora della mia vita vale più di 6 euro, e oggi me ne concedo addirittuta 24.
Mi sono svegliata alle 5.30, pensando di fare la furba e andare a correre con il fresco. Ma stupida me non ho fatto i conti con l'umidità all'85%. Sapete, si sta di molto bene a letto con l'85% di umidità. Expectation/Reality Moment.

Quindi ora l'obbiettivo della giornata é mantenere una sbornia leggera e costante finché non vado a correre. Odio il giorno del mio compleanno, e le  cose che si odiano vanno affrontate solo in due modi:
a) con l'alcool
b) con le endorfine
Per adesso me la sto cavando abbastanza bene. Pure google mi ha fatto gli auguri.


 My lemon cake é in forno ad intiepidirsi (join the dark side, we have lemon cakes. cit.).

Now I am wondering about yesterday, today and tomorrow.
Una volta ero davvero divertente, cazzo se lo ero... Rileggendo i post di quando ero all'ultimo anno del liceo (una fossa biologica) ancora oggi rido fino a rantolare al suolo in preda a crampi dei muscoli addominali, e non c'é polase che tenga. 
Se ridevo così quando prendevo 4 in matematica cosa potrei riuscire a fare oggi? 
Once upon a time ero divertente, ma oggi ho fatto pace con me stessa. Passati i 25 un bel giorno ti svegli e fai brainstorming. Boom. Tutto ad un tratto non te ne frega niente delle gambe slanciate e della vita sottile delle modelle, smetti di sentirti inadeguata, smetti di sentirti inadempiente nei confronti del mondo. Per assurdo l'abbonamento in palestra ha aiutato molto in questo brainstorming. In palestra ti pesano e misurano la percentuale di grasso del tuo corpo. Sono magra, ancor più magra da quando mi alleno (tanto che il mio ciclo ha iniziato a fare il 2x3). Ma non avrò mai le gambe sottili delle modelle, ho le gambe di Usain Bolt, e io con queste gambe ci corro, ci cammino, ci lavoro, ci vivo. Forse a 25 anni ristabilisci le tue priorità, e sentirsi bene con se stessi é più importante di cercare di essere quello che non si sarà mai.

.....E domani, chissà se sarà davvero plan C.

lunedì 28 aprile 2014

giorno 3684

Domenica al lavoro ho passato una notte terribile. Forse la peggiore notte della mia vita. Tipo le notti all'ospedale universitario di SP, solo che a SP non eravamo soli, eravamo almeno in 3 ad aiutarci e supportarci. Invecedomenica ero da sola, era la seconda notte di turno di fila, ho avuto 3 urgenze e ho litigato con il personale della sicurezza della discoteca accanto che aveva chiuso il cancello del parcheggio e quindi i clienti con la cagna che stava male non sapevano come raggiungermi e i cretini che vanno in discoteca mi avevano posteggiato le auto davanti all'ingresso, quindi non riuscivo a passare con la barella. Spostare una cagna di 45 kg senza barella non é cosa semplice. Alle 4 e mezzo ero sempre sveglia ad intubare la cagna e cercare di fare una cazzo di rianimazione.
Alle 5 finalmente sono riuscita a sdraiarmi sul divano. Alle 6.15 due infermiere di una casa di riposo hanno suonato il citofono perché hanno trovato un gatto investito. Aveva un omero rotto, quindi avevo solo una vena cefalica disponibile per mettere l'agocannula. Just one chance. Ho tosato, messo il laccio emostatico, disinfettato. Una delle infermiere ha palpato la vena e ha detto "ma é minuscola!". Cannula andata, al primo colpo. Dio esiste. Loro mi hanno guardata come fossi stata Superman. Ma ero troppo stanca anche per un delirio di onnipotenza...

Inizio ad essere stanca di questa vita. Continuo ad amare il mio lavoro, ma non amo essere sfruttata, sottopagata e ritenuta inferiore da colleghi che fanno cazzate e che non hanno più amore per il proprio lavoro.
Io ed il biotecnologo stiamo pensando ad un plan C, come in Weeds, anche se la destinazione ancora non é stata decisa. Il biotecnologo, uomo razionale quando vuole, ha stilato una tabella per mettere a confronto tassi d'occupazione dei laureati, costo della vita e tassazione. Io sono solo in grado di pensare "Olanda, Amsterdam, canali, tulipani, biciclette, mulini a vento".
Per adesso ho confessato solo allo zione questa cosa del plan C. I miei sono ancora all'oscuro di tutto e credo ci resteranno fino ad un mese prima. Anche perché se poi plan C fallisce che figura becera ci faccio?
Il bello comunque é che la gente nasconde ai propri genitori che si droga, beve o fa cattive cose. Io nascondo ai miei genitori che sto andando con il biotecnologo da una madrelingua a fare conversazione in inglese. Oggi per me é stata la prima lezione. Assolutamente meravigliosa. Bellissimo il suo salotto, ricco di libri, con il caminetto acceso.

Al liceo odiavo correre i mille metri e odiavo le ore di inglese. Adesso corro fino a 9 km e vado a fare conversazione in inglese.
Quando inizierò a fare gli studi di funzione per noia però chiamate la neuro.

martedì 15 aprile 2014

giorno 3671

Domenica ero al lavoro ed ero carichissima, avevo una voglia di andare a correre che morivo e scalpitavo.
Lunedì mi sono alzata tardi e affamata, dovevo assolutamente andare a fare la spesa e nel pomeriggio sono dovuta tornare al lavoro. Corsa rimandata ad oggi.
Oggi mi sono alzata di nuovo tardi. Mi stavo per cambiare per andare a correre ma il cielo si é rannuvolato nel giro di 10 minuti ed é cominciato a piovere e a grandinare. Ma sì, é una cosa passeggera! Il bucato non lo riporto in casa, smette subito! Fatto sta che il bucato a quest'ora é steso e gocciolante. Io nel frattempo ho pranzato e non ci penso nemmeno per sogno ad andare a correre 10 km e vomitare la pasta con lo speck e gli asparagi selvatici.

Invidio quelle come Sara, che al mattino si alzano ad orari improponibili e riescono così a ritagliarsi quell'ora (se non quelle 2-3 ore) in più per incastrare ogni impegno, essere perfette e avere una casa perfetta.
Io no, non ci riesco, e non capisco se é l'energia che mi manca, se avrei bisogno di orari normali e di ritmi normali o se semplicemente non ho forza di volontà.
Sono troppo dura con me stessa? O sono troppo permissiva?
Trovare più tempo per fare più cose é farsi del bene o volersi male?
Le persone normali hanno mezzo sabato e la domenica liberi. Io no, io LAVORO il quei momenti, il mio week end di solito é il lunedì/martedì, e tutta questa gente impegnata che lavora mi mette ANSIA perché io non ottimizzo il tempo.

Io vorrei... vorrei essere una veterinaria migliore, avere un aspetto meno simile alla gattara pazza dei simpson, vorrei avere una casa più ordinata, vorrei imparare meglio l'inglese, vorrei imparare una nuova lingua, vorrei andare a correre tre volte alla settimana, vorrei portare più spesso i miei cani a fare lunghe passeggiate.

Peccato che le giornate abbiano solo 24 ore.

giovedì 3 aprile 2014

giorno 3659

Ieri sera io ed il biotecnologo abbiamo parlato lungamente.
Lunedì gli hanno comunicato che è stato preso per uno stage in Padania, durata 6 mesi. Doveva decidere se accettarlo o meno entro oggi. E' stata una serata delicata, in cui ho cercato di aiutare, incoraggiare, consolare e fare forza senza lasciar trasparire alcun suggerimento, alcun desiderio personale.
Lui ogni tanto piangeva, io poker face.
Io poi sono andata a dormire tranquilla, le endorfine post corsa sono meglio del Prozac.

Stamattina tuttavia il magico effetto delle endorfine era già andato a farsi fottere.
Andando al lavoro pensavo a quando mi sono trasferita in Toscana dopo 2 anni di rapporto a distanza. All'inizio era una benedizione, io ed il biotecnologo eravamo sempre assieme.
Poi é diventata routine, le occasioni per stare assieme diminuivano a causa dello studio o del lavoro.
Infine siamo arrivati al punto che quando capita una situazione eccezionale in cui siamo entrambi liberi comunque non ci mettiamo d'accordo per passare un pomeriggio assieme.
Alla luce della possibilità di rimanere single a tempo determinato per 6 mesi mi sono sentita veramente idiota e mi sono anche arrabbiata: siamo così vicini eppure ignoriamo la nostra fortuna. Niente é eterno, e appunto per questo dovremmo godercelo finché c'è.
Per il resto della mattinata non sono stata tranquilla, mi sentivo come lunedì e martedì: tristezza infinita al pensiero di mesi di lontananza, e nausea, tanta nausea al solo pensiero di quei mesi.
Verso la fine della mattinata ho addormentato un gatto (gatto Mario!), ho preparato il campo operatorio per la castrazione, mi sono preparata tutto l'occorrente, mi sono messa i guanti sterili e quando avevo il bisturi nella mano destra e lo scroto di gatto Mario nella sinistra mi é arrivato un messaggio. PORCAPUTTANAZUCCHINAIMPESTATAIMPAGLIATAIMPALATAIMBALSAMATAPRETEEPORCOILCLERO!
Così, con la morte nel cuore e l'ansia da pregnancy test in testa, ho detto ciao alle palle di gatto Mario e finalmente ho letto il messaggio del biotecnologo che mi diceva se aveva accettato o rifiutato lo stage.

mercoledì 2 aprile 2014

giorno 3658

Sono andata a correre oggi, dopo il turno di notte e dopo l'ora di sheepdog con Hippy.
Non sono partita molto convinta di fare molto. 
"arrivo fino all'agrifoglio (2,5km), poi torno indietro"
"dai, arrivo fino alla curva in cima alla salita"
"altri 500m e torno indietro"
"a questo punto arrivo alle Cannelle"
Ed é così che la situazione mi é sfuggita di mano e ho fatto i 10 km secondo Google maps, che se la litiga con i 9,3 km di Runtastic, che però ha fatto un tracciato GPS stratagliando le curve come facevo io alla prova dei 1000m al liceo.

Così, dopo 10 km, ho riconquistato la mia vescica al piede destro, la mia capacità di guardare il presente, il passato ed il futuro con un'espressione serena ed ebete sul volto e la mia pace con l'Universo.

Gli ultimi due giorni sono stati pessimi e sono culminati con una notizia abbastanza destabilizzante, ma si vedrà cosa verrà confermato. Per adesso posso dire solo che non sarà così terribile se avrò sempre a portata di mano un treadmill.

martedì 1 aprile 2014

giorno 3657

Demotivation mode ON.

In questi giorni sono un tripudio di indolenza e mestizia allo stato puro.  Ieri ho dormito fino a mezzogiorno passato e non sono andata a correre. Mi ero ripromessa di farlo oggi ma proprio zero voglia, ho dormito fino alle 11 per poi trascinarmi rantolando verso una tazza di caffé.
Non ho entusiasmo, non ho voglia di fare, e quel poco che faccio lo faccio stancamente. E non so perché, quindi non so come uscirne. E come se non bastasse sento le compulsioni salire.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
Inspira.
Espira.
Ok. meglio.

In questo periodo mi sento sola. Io ed il biotecnologo stiamo guardando le puntate di Sex and the city in lingua originale e m'é presa la nostalgia di quando io, Serena, Sara e Marina eravamo assieme, eravamo unite, ci ritrovavamo a parlare, condividere, dormivamo assieme.
Io sono pessima per le amicizie, non ho ancora capito perché non funzionano, non capisco come farle funzionare.
E' tutto così complicato. Ci vuole il giusto tempismo, due persone al momento giusto, con i giusti interessi, bisogni compatibili, ma soprattutto la voglia di stare assieme.
Ho pensato che potesse funzionare con Serena2. Siamo entrambe bucoliche, entrambe "atipiche" per la gente di qui, ma manca qualcosa, forse semplicemente il tempo o la voglia di vedersi. Se sei un uomo é facile rivedere gli amici, anche solo per una partita a calcetto. Se sei una donna e lavori devi incastrare il lavoro, la casa e le varie incombenze con le amicizie. Da adulti diventa tutto più complicato, entrano in gioco altre situazioni, emozioni, priorità.
Sono inoltre rimasta delusa da come si é comportata ultimamente per il pennuto che stava male. Ecco, a 15 anni pensi solo ad uscire, divertirti, bere, ballare, uscire coi ragazzi. A 26 anni pensi alla tua professione, alla tua serietà, alle tue abilità, alla fiducia che il cliente ha in te. E resti deluso se il cliente é un'amica. Dovremmo fare come gli psicologi, niente rapporti personali tra professionista e paziente.

lunedì 17 marzo 2014

Giorno 3642

Ok, giunti a marzo ho rinunciato alle cronache di una settimana sottozero. Peggio per voi, non saprete mai come si chiama il rifugio con le spogliarelliste che ballano seminude a 2000m. ahahahahahahah!

Ultimamente passo poco tempo a casa e ne dedico ancor meno al blog. Sento la primavera nell'aria, ho voglia di stare fuori, mi nutro di asparagi che raccolgo come se non ci fosse un domani. Ho comprato una pianta di geranio, il basilico e a breve seminerò l'aneto.


Una volta alla settimana porto Hippy ad allenarsi con le pecore.

Non temiamo nulla. Sole, nuvole, pioggia. Noi siamo lì.

Lei felice quanto ricoperta di fango, io bucolica nei miei vestiti lanosi di Taglio Avion, con il mio Fedora verde oliva con le piume decorative comprate a Moena e soprattutto con i miei stivali nuovi nuovi Le Chameau. Neri. Presi su Amazon. Figata pazzesca.

Mai avuti stivali così. Essere ricoperti di fango non é mai stato così classy. Grazie al cielo non ho preso gli Hunters. Gli stivali a cui sono abituata sono di materiale rigido, quelli Le Chameau sono di gomma morbida morbidissima, aderisce al polpaccio, é anche un po' elastica. E poi la suola é ampia, stabile anche nel frutteto dopo che c'è passato mio papà con l'aratro o dopo che i cinghiali ci hanno fatto le buche assassine rufolando alla ricerca di tuberi.

Infine sto andando a correre con regolarità. Lunedì ho corso gli 8 km migliorando di 3 minuti il mio tempo del 2011 (....e chi invecchia qui?!) e oggi per la prima volta nella mia vita sono andata oltre gli 8 km.

Io.

Hippy la border collie ad energia nucleare.

La strada in mezzo al bosco di lecci e cipressi.

La discesa all'andata, la salita al ritorno.

Io che arrivo alla fine e penso “adesso svengo. no. Adesso vomito. no. Adesso svengo e vomito nello stesso momento”.

Anche se il mio lavoro mi sta dando zero gratificazioni sono felice. Mantengo alte le endorfine e lontani i cattivi pensieri. Correre, restare equilibrati e sereni.


lunedì 20 gennaio 2014

Cronache di una settimana (quasi) sottozero: giorno 3.

Ho iniziato la giornata con una colazione degna di fogna: croissant, plum cake con gocce di cioccolato, nutellina, yogurt (quello buono, denso, che fa "SPLAT!" quando capovolgi il cucchiaio), succo d'arancia e caffé.

Il bioteconologo aveva il ginocchio che ginocchiava poco, così siamo andati in macchina a Pian Frataces a Canazei, almeno si evitava un po' di discese. Il parcheggio era incredibilmente sgombro, c'erano pochissime auto posteggiate e abbiamo trovato posto proprio di fronte alla cassa dei pass.
Abbiamo fatto lo skipass Fassa, 39 € che erano 37€ lo scorso anno.

Abbiamo fatto un paio di discese nelle piste di Col Rodella, poi siamo andati al Belvedere per ricongiungerci con il resto della compagnia, che invece era arrivata a Canazei passando dal Buffaure e dal Ciampac.
Il cielo nuvoloso ad un certo punto si é aperto ed é uscito un po' di sole. Spettacolo.


 Abbiamo pranzato al bar/ristorante del Lupo Bianco con l'affezionatissimo panino di farina grezza con speck e fontina. Quest'anno ho sfruttato la connessione free wi-fi del Lupo Bianco. Non ricordo se c'era anche lo scorso anno. Comunque a seconda del tavolo a cui ci si siede non c'è moltissimo segnale, e comunque, cosa stranissima, da cellulare potevo andare solo su Facebook, niente Twitter ne' Istagram.
Parzialmente social, direi

Dopo pranzo il cielo si era richiuso ed é scesa la nebbia. Abbiamo fatto altre due discesine sminchie, poi ci siamo avviati verso l'albergo: dal Belvedere siamo scesi fino nel centro di Canazei seguendo la pista del bosco, al termine della quale ci si mettono gli sci in spalla e si scarpina verso la fermata skibus di fronte alla stazione degli ovetti per Col Rodella. In alternativa dal Belvedere si  può raggiungere Canazei con gli ovetti evitando la passeggiata con gli scarponi da sci. Secondo me almeno una volta va provata la pista del bosco. Tecnicamente non é niente di eccezionale, ma adoro le piste circondate da alberi e questa sbuca in un angolo pittoresco di Canazei. Da Canazei abbiamo preso lo skibus diretto a Penia e siamo scesi ad Alba, dove parte la cabinovia del Ciampac. All'arrivo della cabina ci siamo rimessi gli sci e subito sulla sinistra abbiamo preso la seggiovia 132 per Sella Brunech, siamo scesi fino a Val Giumela seguendo la pista 12 (si pelava di freddo, nevicava, c'era la nebbia e si vedeva a stento la pista) e quindi siamo risaliti con un'altra seggiovia, la 207, su Col de Valvacin, sulla sommità della skiarea del Buffaure, da cui si scende e si arriva a Pozza di Fassa.

modificata da http://www.visittrentino.it
In albergo mi sono rifocillata a forza di troiai (fogna...) e mi sono fatta una bellissima doccia fotonica caldissima (sì, scorre sangue di drago nelle mie vene e se faccio i test di facebook risulta che in Game of Thrones sarei Daenerys).
Prima di cena io ed il biotecnologo siamo andati rapidamente al noleggio sci perché uno dei miei attacchi si chiudeva con estrema difficoltà e poi in farmacia. Siamo rientrati in albergo giusto giusto per la cena (crespelle con zucca e funghi, gulash con riso pilaf, crema catalana...yummi!).

La sera siamo andati tutti assieme allegramente allo stadium Aloch a vedere lo spettacolo di free style, intermezzato quest'anno da dimostrazioni di atterraggio perfetto con parapendio senza mietere vittime tra il pubblico e senza restare appesi ai cavi della seggiovia. Appuntamento immancabile: il vin Brulé degli alpini, una delle pagine più felici della storia del mio alcolismo.


domenica 19 gennaio 2014

Cronache di una settimana (quasi) sottozero: giorno 2

Sveglia di buon'ora (rispetto allo standard da vacanza) alle 7.40, super colazione con croissant, plum cake con gocce di cioccolata, nutella, cioccolata calda e aranciata. Gli scorsi anni c'erano anche affettati ma ripeto, quest'anno c'era un'offerta e magari era per quello che i servizi erano un po' ridotti.
Il personale dell'albergo ci ha informati sul fatto che quest'anno lo Skibus, il servizio navetta, é a pagamento,a differenza dello scorso anno: 3 euro il biglietto per uno o due giorni, 6 euro quello da 3 a 7 giorni. Il biglietto noi l'abbiamo acquistato in albergo. E' valido per tutte le tratte da Passo San Pellegrino a Penia passando da Moena, Soraga, Vigo, Pozza, Pera, Mazzin, Campitello, Canazei e Alba. Non cercate di fare i soliti italiani perché i controllori ci sono, e fanno il loro lavoro. Un servizio del genere é una figata, pensate a tutto il traffico di auto che evita, e poi non si perde tempo a caricare sci e scarponi in macchina, cercare parcheggio, scaricare la macchina, ripulire la macchina da tutto il troiaio che portano gli sci.

Durante la notte di sabato era nevicato un po', il tempo comunque non prometteva bene, quindi abbiamo speso il primo giorno sugli sci nella skiarea del Buffaure (skipass giornaliero area Ciampac e Buffaure 35 €, gli scorsi anni mi pare ci fosse solo lo skipass val di Fassa o il Superski). In quota nevicava, a fine pista pioveva, le seggiovie si fermavano ogni 5 minuti e restavamo appesi come salami esposti alle intemperie. Abbiamo pranzato al Rifugio Buffaure, con mia grande delusione perché non c'era più il San Bernardo!


Nel pomeriggio abbiamo sciato poco, molto poco, dato che eravamo bagnati come pulcini e la mia foxy-cuffietta da sci (perché il biotecnologo mi ha tassativamente vietato di usarla al di fuori delle piste da sci) si strizzava da quant'era zuppa.
Quest'anno ho cambiato la mia tenuta da sci:  i pantaloni da sci decathlon superbasic te-li-tiro-dietro li ho infilati nel transalp giusto come piano b in caso di superfreddo perché hanno zero traspirabilità e ci sudo come un'anguilla. Dopo la settimana bianca dello scorso anno ero andata fiduciosa da decathlon per comprare un paio di midslide slim ma, the horror!, erano miseramente esauriti. In compenso ho visto che c'erano un paio di pantaloni da scialpinismo da donna della Simond che esteticamente assomigliavano vagamente ai midslide: non imbottiti (se no paio davvero l'omino michelin), con zip  laterali per la ventilazione (inutili se li usate come pantaloni da sci alpino), con tasche laterali abbastanza capienti da poterci tenere il cellulefono e con ghette e bretelle staccabili. Il biotecnologo ne ha preso un paio uguale ma da uomo. Lui ci ha sentito un po' freddo, io ci sono stata benissimo. Sono impermeabili e traspirantissimi. L'unico difetto é che sono un po' stretti alla caviglia e quindi con alcuni scarponi da sci non si riescono a chiudere le zip.


La giacca da sci di decathlon dopo molti anni di onorato servizio é stata messa in pensione (declassata a giacca da tutti i giorni). Mi sono regalata una giacca Ast (la Colmar de noantri che ci fa moderatamente fighe sulle piste da sci anche se non ci trombiamo il milionario di turno a Dubai) D19F blu con insertini neri.  E' la giacca più bella che io abbia mai avuto. E' abbastanza avvitata, ha la tasca alla manica sinistra per lo skipass, la gonnella antineve interna, la tasca portacellulefono con l'uscita per gli auricolari, un'altra tasca intena con l'hop-hop-gadget-pannetto-pulisci-mascherina e il cappuccio ha il bordino di pelo (sì, mi vesto di cadaveri e più scassate la minchia più io mi compro cadaveri). Nonostante la neve e la pioggia sono rimasta asciuttissima, santa santissima impermeabilità delle cose nuove!

Sono rimasta abbastanza soddisfatta della mia forma fisica. Almeno un mese prima della partenza al cambio scheda in palestra ho chiesto che mi organizzassero una sorta di preparazione pre-sciistica. Al di là degli esercizi per quadricipiti femorali, interno ed esterno coscia quello che credo abbia fatto tantissimo la differenza sono stati gli squat sulla pedana oscillante: a forza di ripetere e ripetere l'esercizio migliora moltissimo l'equilibrio e la coordinazione e si impara a restare "morbidi ma tonici" sulle piste più sconnesse. Figata pazzesca!

sabato 18 gennaio 2014

Cronache di una settimana (quasi) sottozero: giorno 1

Partenza ore 8, in perfetto orario. E' piovuto dall'inizio alla fine del viaggio, con grande disappunto soprattutto alla fine del viaggio: mai trovati 4-5°C a Pozza di Fassa a gennaio in 4 anni!
Per il terzo anno abbiamo scelto l'albergo Aida di Pozza di Fassa, un due stelle carinissimo e con un ottimo rapporto qualità/prezzo. L'abbiamo trovato cambiato: la facciata ed i muri esterni sono stati ridipinti ed é stata construita una tettoia al piano terra nello spazio antistante all'ingresso.
Quest'anno io ed il biotecnologo abbiamo preso una camera comfort, vale a dire una di quelle da poco rinnovate.
Non aspettatevi camere particolarmente spaziose, ma gli spazi sono funzionali. Nell'armadio c'è una piccola cassaforte a combinazione, comoda più che altro perché così si evita di lasciare in giro per la camera oggetti preziosi.
Il pavimento é in laminato, il bagno é fotonico, la doccia fantastica e ampia (ci si sta comodamente in due :D), ci ho messo 10 minuti buoni il primo giorno a capire come si apriva l'acqua e come si regolava la temperatura! Il letto é dotato di due piumini singoli abbastanza leggeri. A me la soluzione "piumini singoli" non é piaciuta, il bioteconologo invece l'ha adorata perché secondo lui risolve le guerre di piumino che si ruba a vicenda o che tiene troppo caldo o troppo freddo a qualcuno dei due.

Una volta sistemati nelle nostre camere siamo andati allo Sport Star di Pozza di Fassa per noleggiare scarponi e sci. E' convenzionato sia con skimium che con alcuni alberghi, tra cui l'Aida. Io ho preso gli scarponi Lowa dello scorso anno e un paio di sci K2 (in quanto capra delle nevi non noto differenze tra sci e sci,eccetto ovviamente quelli di legno del 1923 che si attaccavano con lo spago). Il personale é disponibile come sempre e si prodiga a far provare il maggior numero di scarponi possibili immaginabili e anche nei giorni successivi ci sono sempre per qualsiasi problema o necessità.
Abbiamo portato l'attrezzatura al deposito dell'albergo e siamo andati a zonzo a Canazei, tristemente sotto la pioggia. Passeggiata per negozi e poi, immancabilmente, sosta al supermercato di turno per comprare troiai per la merenda post-sciata (cioccolata, tortillas gusto paprika, ginger e acqua).

Le cene all'Aida erano squisite come sempre, anche se mi sono sembrate  meno ricercate del solito, chissà, forse perché ci siamo stati in una settimana soggetta ad offerta speciale. Ogni sera si può scegliere fra 4 primi, 3 secondi e 3-4-5 dessert. Io ho preso un bel piatto di pasta con panna e funghi, tagliere si speck e strudel di mele, tanto per ribadire che le vacanze erano finalmente cominciate!
Dopo cena sfortunatamente i datati del gruppo si sono ampiamente avvalsi della connessione wi-fi dell'albergo, il che per me é una bestemmia: le serate in settimana bianca sono come il pomeriggio del giorno di Natale, fatto di giochi di società e chiacchiere, banditi pc e tablet.

mercoledì 1 gennaio 2014

giorno 3567

Lo scorso anno, più o meno in questo periodo, correvo come una trottola dal lavoro a due ambulatori in cui ero in prova, alla ricerca di un secondo lavoro.
Oggi, ad un anno di distanza mi trovo in uno di quei due ambulatori, un ospedale veterinario, a dire la verità.
Avere raggiunto una maggior indipendenza economica é stata una bella conquista, così come il coraggio di passare qui le notti e legiornate da sola, affrontare le situazioni difficili e venirne fuori, in un modo o nell'altro.
Sono felice anche perché qui ho avuto la possibilità di fare ciò in cui mi sono specializzata durante la tesi.
Accanto a tante conquiste però c'è la mia grandissima stanchezza di questo periodo natalizio. Per le persone normali questo é un periodo di riposo, in cui stare assieme alla famiglia e agli affetti, per me invece é il periodo in cui ci si fa il culo: é un 24 ore, ci vuole qualcuno che mandi avanti la baracca anche la notte di Natale, le domeniche, il Capodanno eccetera eccetera.
A questo punto, passati in Natale e l'ultimo dell'anno, la mia forza comincia a vacillare, sento il peso di queste 60 ore di lavoro alla settimana, senza riposo, e non é sano che il lavoro diventi la totalità della mia vita, lasciandomi senza voglia di fare, senza più pazienza di sopportare proprietari maleducati ed ignoranti che pretendono di insegnarmi quello che loro non hanno studiato in 5 anni di università, proprietari egocentrici convinti che il telefono dell'ospedale sia il telefono amico, proprietari che hanno ignorato la malattia del proprio animale finché non era troppo tardi accusandomi poi di non aver fatto abbastanza.

Ho deciso che mi regalerò un paio di stivali di gomma seri. In fondo gli stivali la Redoute sono stati usati molto, sia in città nei giorni di pioggia, sia nelle passeggiate al mare, sia a spasso con i cani. I miei tacco 11 da neve sono ancora perfetti nonostante li abbia usati moltissimo, stessa cosa per gli stivali di pelle Zign, che in inverno uso praticamente tutti i giorni. A volte spendere un po' di più ripaga (e anche la pelle di animalista, fidatevi), basta che sia una scelta oculata.