mercoledì 1 gennaio 2014

giorno 3567

Lo scorso anno, più o meno in questo periodo, correvo come una trottola dal lavoro a due ambulatori in cui ero in prova, alla ricerca di un secondo lavoro.
Oggi, ad un anno di distanza mi trovo in uno di quei due ambulatori, un ospedale veterinario, a dire la verità.
Avere raggiunto una maggior indipendenza economica é stata una bella conquista, così come il coraggio di passare qui le notti e legiornate da sola, affrontare le situazioni difficili e venirne fuori, in un modo o nell'altro.
Sono felice anche perché qui ho avuto la possibilità di fare ciò in cui mi sono specializzata durante la tesi.
Accanto a tante conquiste però c'è la mia grandissima stanchezza di questo periodo natalizio. Per le persone normali questo é un periodo di riposo, in cui stare assieme alla famiglia e agli affetti, per me invece é il periodo in cui ci si fa il culo: é un 24 ore, ci vuole qualcuno che mandi avanti la baracca anche la notte di Natale, le domeniche, il Capodanno eccetera eccetera.
A questo punto, passati in Natale e l'ultimo dell'anno, la mia forza comincia a vacillare, sento il peso di queste 60 ore di lavoro alla settimana, senza riposo, e non é sano che il lavoro diventi la totalità della mia vita, lasciandomi senza voglia di fare, senza più pazienza di sopportare proprietari maleducati ed ignoranti che pretendono di insegnarmi quello che loro non hanno studiato in 5 anni di università, proprietari egocentrici convinti che il telefono dell'ospedale sia il telefono amico, proprietari che hanno ignorato la malattia del proprio animale finché non era troppo tardi accusandomi poi di non aver fatto abbastanza.

Ho deciso che mi regalerò un paio di stivali di gomma seri. In fondo gli stivali la Redoute sono stati usati molto, sia in città nei giorni di pioggia, sia nelle passeggiate al mare, sia a spasso con i cani. I miei tacco 11 da neve sono ancora perfetti nonostante li abbia usati moltissimo, stessa cosa per gli stivali di pelle Zign, che in inverno uso praticamente tutti i giorni. A volte spendere un po' di più ripaga (e anche la pelle di animalista, fidatevi), basta che sia una scelta oculata.


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