mercoledì 25 settembre 2013

giorno 3469

Ho passato una domenica di relax produttivo. Ho portato Hippy a Casciana Terme ad uno stage di sheepdog.
Per Hippy era il primo incontro "ravvicinato" con le pecore, che finora aveva visto solo al di là di recinzioni...o in fotografia! A casa prova a lavorare le caprette tibetane, ma quelle sono altre bestiacce, luride stronze che tirano cornate a destra e a manca. Anche per me era il primo approccio allo sheepdog. Nel senso, la mia esperienza finora si limitava agli sheepdoggari super fAIghi che se ne stanno in cima alla collina verdeggiante fischiettando i comandi ad un cane telecomandato. Non so voi, ma sarà che io non ho mai imparato a giocare a briscola e sono fermamente convinta che se ci provassi io non ricorderei nemmeno com'era il fischio per il "Lie Down" e quello per il "Walk on". Vi rivelo un segreto. Gli sheepdoggari, prima di divertare quelli faighi che stanno in cima alla collina, se ne stanno vicini vicini alle pecore, e camminano pure, indicando al cane come muoversi.
Hippy, appena sguinzagliata nel campo delle pecore, ha preso in bocca un legnetto di quercia e me l'ha messo ripetutamente davanti ai piedi come per dire "tiramelo!tiramelo!tiramelo!". Gli spettatori ridevano come matti. Ma guarda un po' se dobbiamo venire fino a Casciana Terme a fare figure dimmerda.
"Hippy, sheeps!", guarda, ci sono le pecore.
Hippy alza la testa, si volta in direzione delle pecore, mi guarda "cazzo, bella storia! ci sono davvero le pecore! andiamo!". Riprende il legnetto in bocca (non si sa mai che possa servire), fa due giri attorno alle pecore, sempre col legnetto in bocca, e me le raduna.
L'istruttore mi dice che a questo punto le insegneremo a mettersi a terra.
"il Lie down lo sa già fare"
"sì, ma tanto quando ci sono le pecore non lo fanno mai. Prova, comunque...".
"Hippy, Lie down!".
E Hippy, senza perdere d'occhio le pecore, si mette immediatamente giù.
Incredulità generale. Delirio di onnipotenza mio.
"Hippy, walk on! ...Lie down!...Walk on!".
Certo non è che ora si fa la prova di lavoro e la passa così per grazia divina, ci sono tantissime cose da imparare, però vederla lavorare così, come se per lei fosse la cosa più naturale e ovvia del mondo, come se l'avesse sempre fatto, con brivido e concentrazione, mi ha fatto venire la pelle d'oca e i lucciconi agli occhi...

Le macchine hanno un loro scopo, fanno quello che devono fare. Per questo quando vedo un meccanismo rotto sono triste, non può fare più quello che deve. Forse vale anche per le persone, se perdi il tuo scopo è come se fossi rotto…. (Hugo Cabret)

Io ho colto l'occasione bucolica per mettermi quantomeno la camicia di flanella tartan di Ol Feder (Taglio Avion). Figata calda caldissima.
Sarei stata più comoda con il gilet verde oliva che ha tutte quelle tasche, ma mi pareva esagerato a fine settembre a questa latitudine...


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