martedì 14 luglio 2009

giorno 1935

per buona parte di questa giornata mi sono sentita felice. poi ho  ripassato le ultime cose per l'esame di giovedì e pian piano mi è preso lo sconforto, l'ansia che il giorno dell'esame mi facciano domande improponibili e a cui non saprò rispondere.

domenica notte leo è rimasto a domire da me: ieri pomeriggio ha fatto il pattugliamento AIB, e così tornava più comodo. abbiamo dormito sul divano-letto per stare più al fresco. ieri mattina ci siamo alzati di buon ora. lui è andato in comune per alcune commissioni, io sono rimasta a casa a studiare, dopodichè, alle unidici e un quarto siamo andati con la mia macchina a prendere giulia alla stazione (è venuta a studiare da me). era alquanto innervosita e accaldata...compensibilmente, visto il viaggio che ha intrapeso con trenitalia: ritardo di 10 minuti sul primo treno, corsa da centometrista olimpionica per non perdere la coincidenza a pisa, sosta infinita a livorno... appena a casa abbiamo preparato il pranzo, apparecchiato la tavola e pranzato. leo ci ha degnate della sua presenza, poi è andato in pubblica assistenza, mentre noi ci siamo messe sui libri. abbiamo ripetuto con il trucco del mestiere di giulia: prepara una serie di bigliettini con gli argomenti del programma, se ne estrae uno e la domanda viene formulata in base all'agomento estratto. in tal modo (con i bigliettini e con la giusta compagnia), ripassare è molto meno tedioso. alle 5 ci siamo concesse una pausa: siamo andate in paese a prendere un gelato al muretto. la nostra scelta è caduta su un gelato confezionato al gusto di yogut e frutti di bosco. ci siamo sedute su una panchina davanti alla fontana con i pesci rossi e la carpa coil. quando siamo tornate a casa siamo passate dalla pubblica assistenza, ero speranzosa di trovare leo, ma non è stato così. quindi siamo tornate a casa a ripassare fino alle 7, quando la fame ci ha nuovamente assalite. abbiamo acceso il BBQ, abbiamo cucinato due bruschette (le altre due si sono carbonizzate perchè ci siamo perse nei nostri discorsi dimenticandole sul fuoco) e poi due salsicce. alle 8, aiutate dalla frescura, abbiamo bagnato le piante di casa, abbiamo dato da mangiare alle caprette, abbiamo fatto passeggiare teti e india e abbiamo giocato con loro nel frutteto. siamo tornate in casa, ci siamo lavate e rinfrescate e imbellettate. ho messo l'eye liner a Giulia, le stava bene, anche se mi ha maledetta perchè ho sbavato. ma mi son fatta perdonare rivelandole il trucco del cotton fioc! mi mancavano davvero tanto i momenti così, le amicizie femminili, l'intimità adolescenziale dello stare in due nel bagno a truccarsi. mi è quasi sembrato di tornare ai vecchi tempi della scuola media, ai mercoledì pomeriggio a casa di sara o alice, quando studiavamo assieme. alle 21.40 (10 minuti dopol'orario di patenza ipotizzato da leo) siamo saltate sulla lifa-mobile e siamo partite alla volta di castiglioncello, passando prima a prendere leo. la nostra prima tappa è stata alla gelateria Veneta: una granita per giulia, un cono gelato con cocco e after height per leo (io e giulia siamo unite dalla comune repulsione per quest'ultimo gusto), crema e mousse al caffè per me. siamo andati alla baia del quercetano, ma non sembra aver lasciato giulia molto incantata, siamo scesi fino alla spiaggia passando per una scalinata stretta e ripida che in principio puzzava di urina. siamo rimasti qualche minuto sulla spiaggia, poi abbiamo risalito le scale, abbiamo portato giulia al castello pasquini e ci siamo seduti tutti e tre sulla balaustra. abbiamo fatto qualche foto, siamo scesi in pineta marradi. giro dei banchetti, io e giulia concordiamo riguardo un modello di borsa. su internet ho trovato il cartamodello, chissà che io non riesca a fargliene una per il suo compleanno! banchetto di libri: lei cerca baudelaire ma non c'è nulla, i soliti libri abbandonati e derelitti! abbiamo proseguito verso il coccodrillo, ma poco prima siamo sui nostri passi, riattraversando la pineta e andando verso la baracchina. la passeggiata appena rifatta, a differenza della baia del quercetano, è riuscita a dare un'ottima impressione a giulia. ormai era mezzanotte passata, iniziavamo ed essere stanchi e siamo tornati a casa. giulia si è addormentata in macchina. a casa, sul letto, ha appofondito l' amicizia con gatto tigro. non ama i gatti, eppure le è piaciuto: è buono, bello, coccoloso, per niente graffioso, con il pelo lucido e soffice e pulito. la notte io ho fatto un po' fatica a prender sonno (la notte prima molta meno), giulia invece si è stupita di quanto abbia dormito bene in un letto estraneo. stamattina ci siamo alzate alle 8 e mezzo. abbiamo fatto colazione e abbiamo ripetuto le ultime cose di autopsie: apetura del cranio e della colonna vertebrale per il prelievo di tessuto nervoso. ho portato fuori india, lei nel frattempo si è vestita. siamo andate alla stazione, lei ha fatto il biglietto. il suo treno, come per maledizione, aveva 10 minuti di ritardo. siamo state ancora qualche minuto in più assieme al binario, e abbiamo continuato a parlare... già, in queste ore abbiamo parlato davvero tanto. le ho raccontato perfino dell'innominabile (leo ha iniziato l'argomento, non potevo non proseguire). lei mi ha raccontato molto riguardo Nicolò. io non ho seguito le vicende di quando si sono lasciati perchè pensavo fosse l'ennesimo tira e molla, invece è stato definitivo, e mi sento anche abbastanza in colpa per non esserle stata molto vicina. mi ha rivelato aspetti del carattere di nicolò che non conoscevo... certo, essendosi lasciati da qualche mese parlava un po' offuscata dal rancore, in ogni caso mi ha messa un po' in guardia da lui. abbiamo concordato circa molti difetti di fancesco e martina: entrambi si trascinano astio e rancore e desideri di vendetta da quando si son lasciati, forse anche da prima. il che a volte li rende davvero molto, molto, molto insopportabili. io, pur avendo ospiti a casa, non mi sono stressata affatto. nulla a che vedere con quando ho ospite martina. sono giunta alla piacevole conclusione che non sto diventando asociale e misantopa, ma sono solo insofferente a certe persone.

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