mercoledì 6 marzo 2013

giorno 3266

Come è ormai noto il mio week end inizia solitamente la domenica sera. E così, in vista della scadenza della smart box che mi ha regalato il fratellonzo per la laurea, io e il biotecnologo siamo stati via due giorni, destinazione Viterbo e dintorni. Ho lasciato India e Hippy dall'allevatrice, gatto Tigro in casa con scorte alimentari e idriche. Siamo partiti con la Lifa-mobile 2.0. Abbiamo fatto una prima tappa a Tuscania, una cittadina molto graziosa che si sviluppa su alcuni colli, con delle mura, varie chiese e scavi etruschi. Essendo lunedì gli scavi e le chiese erano chiusi, così abbiamo fatto solo una passeggiata per il borgo. Le pizzette e le focacce dei panifici erano già state razziate dai bimbetti in gita, così abbiamo pranzato con un panino con dello speck. C'era anche un kebab che avrebbe saziato la mia voglia di carne, ma questo era chiuso per trasferimento, dove non si sa. Solita sfiga.
Ciò che mi è piaciuto molto erano il tufo e la pietra ricoperti di licheni, ricordavano molto le vecchie chiese nelle campagne inglesi.






Nel primo pomeriggio siamo ripartiti in macchina alla volta di Viterbo. Il navigatore ci ha portati attraverso strade misteriose fino all'albergo, il Balletti Palace Hotel. Il personale ci ha accolti in maniera eccelsa, ci ha dato una mappa della città e ci ha spiegato la strada (brevissima) per arrivare in centro a piedi. Teoricamente nel pacchetto erano inclusi due biglietti per il museo della ceramica. Quelli dell'albergo non ci hanno dato nulla, ma noi non l'abbiamo nemmeno chiesto dato che non ce ne importava. L'albergo era un quattro stelle, ma solo di nome. Gli ambienti e le stanze non avevano niente di più di un tre stelle, senza contare che l'isolamento sonoro era nullo e sentivamo le altre persone nel corridoio o nelle stanze accanto che parlavano.
Abbiamo lasciato le valige in albergo, la macchina nel parcheggio (privato) e siamo andati a zonzo per Viterbo. Bella città, ben tenuta, con un bel po' di negozi (ma niente di interessante per me). Bellissimo il quartiere medievale, ben conservato e ben tenuto.

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Viterbo II by ~gattarandagia on deviantART

Passeggiando abbiamo fatto anche un giro perlustrativo delle pizzerie aperte tra le migliori segnalate su trip advisor. Essendo lunedì io temevo che molte fossero chiuse, invece stranamente molte erano chiuse la domenica sera.
Siamo arrivati al Palazzo dei Papi alla golden hour, che spettacolo!

Verso le 6 avevamo già finito di girellare, così ho proposto un aperitivo. Abbiamo cercato un bar un po' più popolato e ci siamo infilati in uno in via Marconi, dove in effetti era tempo di aperitivo e c'erano un po' di stuzzichini sul bancone. Per due spritz (un po' allungati a dire il vero...e con l'oliva dentro!), patatine, noccioline, olive e salatini abbiamo pagato sui 9 euro, mi pare.
Abbiamo cenato alla pizzeria "Al Monastero". Le mie ultime parole famose sono state "ma chi vuoi che ci vada a mangiare la pizza il lunedì sera?!", invece già alle 20 iniziava a riempirsi. La pizza era uno spettacolo. Nella foto non si vede bene, ma è sottile ed enorme, così enorme che la servono su due piatti affiancati, e c'è la possibilità di averla di due gusti. Abbiamo speso sui 24 euro per due pizze e due birre medie rosse.
Dopo cena eravamo KO, io con i pestini sfatti (mai più tacco 11, seppur il tacco più comodo del mondo), Leo con una sorta di sciatica...siamo tornati in albergo e abbiamo deciso sul da farsi per il giorno successivo.

La colazione era inclusa nel pacchetto smart box, e di quella non ci si può assolutamente lamentare: c'era di tutto, dal dolce al salato: succhi di frutta, torte, croissants, cereali, affettati, ricotta, uova sode, marmellatine, nutelline, latte, yogurt e chi più ne ha più ne metta. Fatto check out siamo andati a Civita di Bagnoregio. Molto carina, in gran parte tenuta bene o in rifacimento. Il biotecnologo dice che quando ci venne lui anni fa era solo in piccola parte ristrutturata. Fa piacere vedere che non tutte le bellezze in Italia sono lasciate cadere a pezzi.



A mezzogiorno avevamo già finito il giro a zonzo di Civita. Accidenti al nostro essere turisti sprint! La scelta a questo punto era tra Tarquinia e Orvieto. A dire il vero Orvieto non era assolutamente nei nostri piani, però era a circa mezz'ora di strada da Civita. Il biotecnologo non era mai stato in nessuno dei due posti, io sì ad Orvieto, e ho proposto quest'ultima meta. Per la strada è meraviglioso girare dietro la collina e trovarsi davanti all'altura. Sfortunatamente non ci sono foto perchè io ero intenta a guidare...
Abbiamo lasciato la Lifa-mobile 2.0 al parcheggio a pagamento, da cui si raggiunge la città mediante ascensori o scale mobili. Contrariamente alle previsioni meteo piovigginava. Ringrazio advantix per l'ombrello grande (e aggratis) che mi ha dato alcongresso di Milano e che più volte mi è stato utile. Io ho potuto sfoggiare il mio cappello VBE (Very Bucolic Events) anche se l'evento non era strettamente bucolico. Vi posso assicurare comunque che un fedora è quanto di più comodo possa esistere sotto la pioggia fine nelle giornate uggiose. Per pranzo cercavamo un kebab, ma niente di trovato ad Orvieto. Ci siamo fermati all'Oste del Re, un ristorante/focacceria piccolo ma addobbato in maniera interessante. Abbiamo preso due focacce ripiene, un po' care e gommose. Col senno di poi era meglio cercare un altro posto, magari meno tipico, ma probabilmente anche meno gommoso.



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