mercoledì 6 febbraio 2013

Cronache di (quasi) una settimana sottozero: giorno 5.

Il mio giovedì è cominciato con la solita colazione ipercalorica e cioccolatosa: croissant con crema di nocciole e cacao, yogurt bianco, plum cake con gocce di cioccolato, caffè e succo d'arancia. Bella accozzaglia.
Messi gli scarponi e presi gli sci abbiamo attraversato la strada e abbiamo aspettato brevemente lo skibus navetta alla fermata. Lo skibus ci ha portati dal centro di Pozza di Fassa all'impianto di risalita del Buffaure. L'intenzione era quella di ripetere il giro del giorno precedente, ma in senso inverso. Siamo saliti in cima al Buffaure e siamo scesi dalla parte del Ciampac. Quel giorno le piste erano davvero belle, poco affollate e sembravano appena battute.
Per raggiungere Alba dal Ciampac ci sono due possibilità:
1) la cabinovia
2)la pista nera
http://www.ski4people.it


Viste le mie scarse doti di sciatrice (è il terzo anno che scio, ma non avendo mai preso lezioni di sci con il maestro ho uno stile abbastanza sgraziato da cane che affoga) mi sono riservata la possibilità della prima opzione. Poi sono arrivata in cima alla pista nera, ho guardato di sotto con fare un po' intimidito e vedendo che sembrava nelle mie possibilità mi sono decisa per fare la prima pista nera della mia vita. Beh, ne è valsa davvero la pena. La pista è sufficientemente ampia, con numerose curve in contropendenza. La neve poi era perfetta, mi sono divertita senza avere troppa ansia di schivare i montini di neve e ruzzolare oer i successivi dieci metri. A dire il vero non sono caduta e sono felicemente giunta a fine pista sulle mie ginocchia e con tutti i miei legamenti a posto! EPIC WIN! Volevamo quasi rifarla ma con noi c'era una che, per l'appunto, qualche anno fa si è rotta il crociato anteriore e quel giorno sciava per sfizio e non voleva caricare troppo. Così ad Alba ci siamo messi gli sci in spalla e abbiamo preso l'autobus per Canazei, da lì l'impianto di risalita per Pecol e abbiamo passato il resto della giornata a sciare sul Belvedere e Col Rodella. Ho osato anche fare la pista nera di Col Rodella (che in mappa è segnata come rossa). In effetti il cartello sulla pista la segnala come nera, ma non mi sembrava particolarmente difficile, anzi mi è parsa noiosa. La variante rossa mi ha divertita di più.
Abbiamo pranzato in uno dei miei posti preferiti: al Lupo Bianco, hotel con servizio di ristorante self-service e bar.
Penso che sei fossi milionaria passerei lì la settimana bianca. Invece sono una veterinaria un po' squattrinata e mi limito a mangiarci il panino di segale con lo speck e la fontina (buonissimo! anche se preconfezionato). Gli interni del ristorante-bar sono meravigliosi, decorati con legno chiaro, con molte stufe di ceramica ed i soliti animaletti imbalsamati.
Dopo qualche foto e qualche discesa a Col Rodella ci siamo avviati verso la base secondo il solito percorso Col Rodella-Belvedere-Pecol-Canazei-Alba-Ciampac-Buffaure.
Al Buffaure le piste erano ancora molto belle, così abbiamo fatto quella di rientro alcune volte finchè non hanno chiuso gli impianti. Divertimento fino all'ultima seggiovia! Dopodichè ce ne siamo tornati soddisfatti (e affamati) in albergo. Abbiamo fatto merenda con le tortillas e la cioccolata prima di farci la doccia. Perchè la doccia non mi soddisfa se non a stomaco pieno. Cretina me.
Per cena ho mangiato dei buonissimi ravioli panna e prosciutto, un galletto amburghese arrosto ed il budino (amo dire "budiiiiiiiino" muovendo il piatto in modo da far vibrare suddetto budino) al cioccolato. Il biotecnologo ha preso la torta Sacher. Io ne ho assaggiato un angolino giusto per provare ed era molto buona, nonostante io non ami questa torta per l'accostamento cioccolato e marmellata, e poi la trovo inverosimilmente dolce anche per i miei gusti.

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