sabato 9 febbraio 2013

Cronache di (quasi) una settimana sottozero: giorno 6.

Venerdì. Ultimo giorno sugli sci, nonchè ultimo giorno di vacanza, con nostro grande rammarico. Il must-do della settimana bianca in Val di Fassa e dintorni è il SellaRonda, ovvero il giro del gruppo del Sella sulle piste da sci e sugli impianti di risalita. Questo può essere fatto sia in senso orario (giro arancio) che antiorario (giro verde). Noi abbiamo fatto il giro verde.
www.piste-maps.co.uk

Abbiamo rinunciato allo skibus navetta per cercare di risparmiare tempo e per paura del troppo affollamento, dato che era una bella giornata di sole e che molto probabilmente in molti altri avrebbero avuto la nostra stessa idea. Così siamo andati in auto a Canazei e abbiamo lasciato la macchina al parcheggio del Lupo Bianco. Abbiamo preso lo skipass Dolomiti Superski e siamo saliti da Frataces al Belvedere e ancora a Sas Becé. Dalla cima siamo scesi fino a giungere ad Arabba. Siamo saliti fino a Col Burz, discese e impianti, discese e impianti fino a Corvara. Poco dopo mezzogiorno eravamo a Selva Val Gardena. Abbiamo pranzato al ristorante bar Dantercepies, lo stesso dove ci siamo fermati dutante il Sellaronda dello scorso anno. E' un edificio nuovo con un'intera parete a (quadrupli) vetri e che offre un panorama mozzafiato. Quest'anno era anche una bella giornata, quindi panorama splendido. Gli interni sono molto graziosi, in legno chiaro, e le seggiole hanno lo schienale con il foro a forma di cuore!

A Santa Cristina abbiamo fatto la pista Saslong. Non sentendoci molto in forma e non trovando la neve particolarmente bella non ce la siamo sentita di fare la nera e abbiamo così ripiegato sulla variante rossa. La rossa in realtà non era una passeggiata, specie nell'ultimo tratto, molto stretto, ghiacciato e levigato da tutti gli sciatori che c'erano passati prima di noi. La cosa bella è che alla fine si costeggia il Castello S. Cristina, ma lo si gode poco perchè non c'è molto spazio per fermarsi senza rischiare di essere travolti.
Wikipedia

Col senno di poi credo che la nera sarebbe stata per assurdo più facile perchè più larga e meno frequentata.
Intorno alle 15 avevamo finito il giro a Col Rodella ed eravamo di nuovo al parcheggio a Pian de Frataces, dove avevamo lasciato la macchina. La neve non bellissima non ci invitava a fare altre discese. Abbiamo caricato gli sci e gli scarponi in macchina e siamo andati a riportarli al noleggio (sigh!). In albergo abbiamo cominciato a vuotare l'armadio e a fare i bagagli (ancora sigh!). Ci siamo fatti l'ultima doccia tropicale e siamo scesi per l'ultima pantagruelica cena. Quasi quasi non ce la facevo più. L'ultimo giorno il mio stomaco ha sempre una capacità stranamente ridotta. In ogni caso sono riuscita a finire il timballo gratinato di polenta con salsiccia, funghi, speck e formaggio (già qui la vedevo dura...), la tagliata di cavallo con contorno di patate e lo strudel con crema guarnito con panna montata.
La serata si è conclusa con l'abituale partita a machiavelli e chiacchierando. Io e la dolce metà se ne avessimo l'opportunità ci trasferiremmo senza dubbio in Trentino. Altri non la pensavano come noi, sostenendo che c'è troppo freddo, che sentirebbero la mancanza del mare e che alla lunga la montagna verrebbe loro a noia.

...il mattino seguente (sabato) siamo ripartiti verso casa. E così si è conclusa questa settimana sottozero in Val di Fassa.

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