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Abbiamo rinunciato allo skibus navetta per cercare di risparmiare tempo e per paura del troppo affollamento, dato che era una bella giornata di sole e che molto probabilmente in molti altri avrebbero avuto la nostra stessa idea. Così siamo andati in auto a Canazei e abbiamo lasciato la macchina al parcheggio del Lupo Bianco. Abbiamo preso lo skipass Dolomiti Superski e siamo saliti da Frataces al Belvedere e ancora a Sas Becé. Dalla cima siamo scesi fino a giungere ad Arabba. Siamo saliti fino a Col Burz, discese e impianti, discese e impianti fino a Corvara. Poco dopo mezzogiorno eravamo a Selva Val Gardena. Abbiamo pranzato al ristorante bar Dantercepies, lo stesso dove ci siamo fermati dutante il Sellaronda dello scorso anno. E' un edificio nuovo con un'intera parete a (quadrupli) vetri e che offre un panorama mozzafiato. Quest'anno era anche una bella giornata, quindi panorama splendido. Gli interni sono molto graziosi, in legno chiaro, e le seggiole hanno lo schienale con il foro a forma di cuore!
A Santa Cristina abbiamo fatto la pista Saslong. Non sentendoci molto in forma e non trovando la neve particolarmente bella non ce la siamo sentita di fare la nera e abbiamo così ripiegato sulla variante rossa. La rossa in realtà non era una passeggiata, specie nell'ultimo tratto, molto stretto, ghiacciato e levigato da tutti gli sciatori che c'erano passati prima di noi. La cosa bella è che alla fine si costeggia il Castello S. Cristina, ma lo si gode poco perchè non c'è molto spazio per fermarsi senza rischiare di essere travolti.
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Col senno di poi credo che la nera sarebbe stata per assurdo più facile perchè più larga e meno frequentata.
Intorno alle 15 avevamo finito il giro a Col Rodella ed eravamo di nuovo al parcheggio a Pian de Frataces, dove avevamo lasciato la macchina. La neve non bellissima non ci invitava a fare altre discese. Abbiamo caricato gli sci e gli scarponi in macchina e siamo andati a riportarli al noleggio (sigh!). In albergo abbiamo cominciato a vuotare l'armadio e a fare i bagagli (ancora sigh!). Ci siamo fatti l'ultima doccia tropicale e siamo scesi per l'ultima pantagruelica cena. Quasi quasi non ce la facevo più. L'ultimo giorno il mio stomaco ha sempre una capacità stranamente ridotta. In ogni caso sono riuscita a finire il timballo gratinato di polenta con salsiccia, funghi, speck e formaggio (già qui la vedevo dura...), la tagliata di cavallo con contorno di patate e lo strudel con crema guarnito con panna montata.
La serata si è conclusa con l'abituale partita a machiavelli e chiacchierando. Io e la dolce metà se ne avessimo l'opportunità ci trasferiremmo senza dubbio in Trentino. Altri non la pensavano come noi, sostenendo che c'è troppo freddo, che sentirebbero la mancanza del mare e che alla lunga la montagna verrebbe loro a noia.
...il mattino seguente (sabato) siamo ripartiti verso casa. E così si è conclusa questa settimana sottozero in Val di Fassa.
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