lunedì 11 febbraio 2013

giorno 3243

Da quando siamo tornati dalla montagna qualcosa è cambiato (in bene) fra me e la dolce metà. Ci sembra di essere tornati a 17 anni, quando non vedersi per un giorno sembrava una tortura ed eravamo appiccicosissimi e puci puci. La ragiona di ciò non si è ancora capita. Forse sono cambiati i ritmi, lavoro tanto nel week end e di conseguenza ci vediamo poco.
Giovedì e venerdì ho lavorato tutto il giorno in ambulatorio, così quando ci siamo visti il venerdì sera io ero già uno straccio.
Sabato mattina mi sono alzata presto per andare al corso sul sistema informatico dell'anagrafe canina. Iniziava alle 8.30. Ditemi se questa non è malvagità. Che poi chi l'ha tenuto era veramente penoso: spiegazioni ben poco chiare, fatte da burocrati che vivono fuori dal mondo reale, oltretutto impediti al computer che cercavano invano di fare dimostrazioni pratiche sul funzionamento del sistema.
Sabato pomeriggio sono stata a casa con la dolce metà, lui a studiare, io a cazzeggiare. Alle 20 ho iniziato il turno notturno all'ospedale (lavoro n°2), il mio primo turno notturno in solitaria, per fortuna tranquillo, ma non si può dire che fosse riposante. L'ospedale è accanto ad una discoteca, quindi dalle 23-mezzanotte hanno cominciato con il tunz-tunz-tunz  che faceva vibrare pure i vetri. In aggiunta i ragazzi parcheggiavano davanti all'ospedale, parlavano, urlavano, sgommavano... all'una mi sono alzata per fare una terapia. Alle quattro sono stata svegliata bruscamente da una ragazza che gridava e piangeva proprio davanti alla porta a vetri della stanza dove dormivo: "LASCIAMI! LASCIAMI QUI! ACCOMPAGNA DAVID A CASA E LASCIAMI QUI! NON HO FATTO NIENTE, VATTENE E LASCIAMO QUI". All'inizio mi sono spaventata e stavo per chiamare i carabinieri, poi ho sentito una voce maschile che cercava di rassicurarla e di calmare la pazza isterica. Io a quel punto avrei voluto accendere la luce e dire a voce alta "vai a casa con lui che ha la voce da bravo ragazzo, così ti levi dalle palle che qui si sta cercando di dormire!". In alternativa avrei voluto avere un gatto randagio ricoverato da lanciare in perfetto stile gattara pazza dei Simpson. Domenica mattina come se non bastasse sono andata a casa a prendere i cani e sono andata a controllare una cagna che forse avrebbe partorito mentre la padrona era in esposizione. Così domenica non ero uno straccio, bensì una mummia, cit. la dolce metà (la posizione a braccia conserte era solo un tentativo di disperdere meno calore...casa mia era glaciale!).
...E perchè siamo due appiccicosi oggi pomeriggio abbiamo studiato assieme. cuoric!

E no, se qualcuno lo sta pensando non è il clima di San Valentino che ci sputtana in neuroni.

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