domenica 27 gennaio 2013

Cronache di (quasi) una settimana sottozero: giorno 2.

Lunedì sveglia alle 7.45. Trucco, parrucco, vestimento da sci e giù di corsa a fare colazione! Colazione (a buffet). Già. Il mio pasto preferito della giornata, anche se in montagna dubito che sia quello... nel senso colazione squisita ma anche la cena mi faceva sognare! Mi sono tenuta leggera e ho preso solo un croissant da cospargere di crema alla nocciola, una cioccolata calda, un succo d'arancia e una fetta di plum cake casalingo con le gocce di cioccolato.
Abbiamo raggiunto gli impianti del Buffaure con il servizio navetta skibus gratuito (la fermata è a circa 50m dall'albergo), e in effetti è molto più comodo dell'auto perchè non c'è lo stress del cercare parcheggio, cambiarsi gli scarponi e fare la scarpinata fino all'impianto.

Al Buffaure la mattina la neve era davvero molto bella. La neve fresca era davvero poca e si sciava bene. Parte del gruppo ha proposto di andare a sciare al Ciampac, così abbiamo scollinato. Al Ciampac invece la neve era già pessima e ammucchiata. Siamo allora tornati al Buffaure ma nel frattempo molta gente aveva percorso le piste, e quindi la neve si presentava ammucchiata anche qui. In più le temperature erano prossime allo zero e la neve teneva poco.
Come d'abitudine abbiamo pranzato al Rifugio Buffaure, molto carino e caratteristico, tutto in legno. E' possibile prendere un primo o dei dolci, ma noi come d'abitudine abbiamo mangiato il sacro panino allo speck (3,50 euro).
Gli scorsi anni a volte si trovava il mitico cane san bernardo a giro, ma quest'anno era legato e non gli ho potuto fare le feste.
2011
Appena ripresi gli sci dopo pranzo la dolce metà si è accorta che un attacco degli sci noleggiati non si bloccava e scorreva. E' riuscito provvisoriamente a richiuderlo e a proseguire le discese nel pomeriggio, anche se la neve era sfatta e ammontinata più che mai. I miei scarponi si sono anche rivelati più larghi di quanto pensassi, quindi non rispondevano per niente e gli sci avevano vita propria. Anche gli scarponi della dolce metà erano un po' larghi. Evidentemente essendo del noleggio l'imbottitura non èpiù molto elastica e cede facilmente. In definitiva non ci siamo goduti più di tanto la giornata di sci.

Nel tardo pomeriggio, prima di tornare all'albergo, siamo quindi tornati al noleggio per cambiare gli sci della dolce metà e gli scarponi miei e suoi. Il giorno prima il commesso non ci aveva considerati molto e sinceramente non mi aveva soddisfatta. Questa volta invece abbiamo trovato un commesso giovane e molto molto molto preparato. Ha fatto provare alla dolce metà molti scarponi di diversa vestibilità. A me è bastato provare il modello che presi lo scorso anno, ma mezza misura più piccoli (Lowa 270 mm). Per gli sci è rimasto basito perchè non aveva mai visto niente del genere. In negozio non c'erano più sci di quel livello e di quelle dimensioni, quindi ci ha proposto di tornare la mattina seguente per ritirare gli sci con gli attacchi aggiustati o sostituiti o eventualmente un uguale paio di sci presi dal loro negozio di Pera di Fassa. In definitiva io sono rimasta molto soddisfatta del servizio.

Siamo tornati in albergo, abbiamo sistemato gli scarponi, ci siamo fatti una bella doccia e siamo scesi a cena.
Io ho preso delle girelle di pasta all'uovo condite con del tonno, saltimbocca alla romana e per dolce una crostata con la crema e i frutti di bosco (Libidine.....!).

Dopo cena la compagnia dell'anello è uscita a fare una passeggiata, diretta verso lo Stadio Aloch, dove era in programma un'esibizione di freestyle e la discesa dei maestri di sci della scuola Vajolet con le fiaccole.





C'era anche un gazebo degli alpini che vendevano té o vin brulé. L'irrinunciabile vin brulé! Un bicchiere, grazie!
All'inizio nevischiava, poi però i fiocchi si sono fatti più grossi e più fitti. Molto più fitti. Spaventosamente più fitti. Diciamo che poche volte ho visto una nevicata del genere, pur venendo dalle lande desolate del bresciano.


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